Cosa ci ha detto El Clàsico sui social

Real Madrid - Barcellona

La Catalogna contro la Castiglia, le due regioni spagnole agli antipodi. La Monarchia del Re, contro la voglia di Indipendentismo.

Ci sono varie versioni che definiscono l’inizio e le cause di una delle rivalità più accentuate del calcio.

Si pensa addirittura (anche se ci sono molte fonti pronte a smentire la cosa), che ai tempi della dittatura di Francisco Franco, il regime difendesse il Real Madrid e chiunque appartenesse in qualche modo alla Casa Blanca.

Insomma, la rivalità tra Real Madrid e Barcellona raggiunge livelli di competitività che vanno al di là del semplice contesto calcistico.

Ed è lapalissiano dire che questa rivalità si è trasferita negli ultimi anni anche sui social, specialmente nelle ultime due settimane, in cui il calendario di Coppa del Re e LaLiga, hanno combinato la possibilità di assistere per 3 volte a El Clàsico.

Abbiamo analizzato l’ultimo dei 3, quello giocato al Bernabeu e vinto di misura dai blaugrana.

Premessa: su ogni social, la fanbase del Real Madrid supera quella del Barcellona per numero di fan. Continuiamo a ripetere come una vittoria assicuri un numero di interazioni fuori dalla media, ma in questo caso vedremo come la sconfitta costringe e coincide con una tattica ben precisa.

Le fanbase dei due club e il Twitter Challenge

Il Real domina su Facebook con 107.080.912 contro i 100.217.410 milioni del Barcellona. Avanti le merengues anche su Twitter con 31.523.046 fan contro 29.197.018 blaugrana. Su quest’ultimo social il Barcellona stravince per 3 a 0 (come nel ritorno di coppa) nel nostro speciale Twitter Challenge.

Come? Con un ER del 0,31% che equivale a 90.712 interazioni totali.

Succede sempre dopo una sconfitta?

Il Real Madrid ha applicato una tattica già vista per i club che si ritrovano a gestire una sconfitta pesante: dopo la live Facebook pre – Clàsico, i social del Real hanno postato un solo contenuto, evitando di alimentare ulteriore sentiment negativo con altre pubblicazioni.

In questo caso il contenuto è un immagine per annunciare il #FullTime a favore dei rivali storici.

È curioso come in Italia invece, il contenuto post partita venga evitato in caso di sconfitta con risultato schiacciante, soprattutto se la grafica del risultato è realizzata con un branded content.  Ovviamente ci riferiamo alla recente tattica della Roma (applicata contro Fiorentina e Lazio).

La cosa curiosa è che la tattica del Real ha portato i madridisti a vincere la “sfida su Facebook”.

Il numero di interazioni ottenuto dal Barcellona è sì più del triplo di quello del Madrid, ma l’ER generato dai due club ha visto trionfare i padroni di casa, proprio perché l’ER prende in considerazione tra i vari fattori, il numero di contenuti pubblicati. E il Barcellona ne ha pubblicati 4.

Discorso diverso per Twitter

Sul social di Evan Williams e Jack Dorsey invece, il Real Madrid non si è risparmiato, condizionato anche dalla natura più dinamica del social.

La sfida a colpi di engagement ha viaggiato quasi a cifre simili sugli account dei due club, almeno fino a quando il risultato della sfida sul campo era ancora in discussione.

Esplosione di engagement su Twitter a fine partita, per l’account del Barcellona, che ha celebrato la vittoria con quello che è stato poi il miglior contenuto: un gioco di parole (BERNA-BOW) inserito in una didascalia che voleva manifestare una certa superiorità di Messi e compagni nei confronti dei rivali storici. Significativa anche l’immagine scelta per l’occasione.

I tifosi hanno apprezzato molto: 5.833 favouritee 1.740 retweet.

Un post che racchiude un pizzico di creatività e coerenza con i valori del club catalano.

Il day after del Real Madrid sui social ha indirizzato l’attenzione sulla prossima sfida di Champions (terreno favorevole) contro l’Ajax. Mentre per il Barcellona è continuata la festa in quel grande ecosistema virtuale che sono i social network.    

Record per la squadra di Valverde: nessuna squadra de LaLiga era riuscita in tutta la storia a espugnare per 5 volte di fila il Santiago Bernabeu. 

Luigi Di Maso

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